Cazzo applaudi/3 (Fratelli Taviani)

 

 

Non che voglia demolire stasera alle 1:15 di notte la valenza culturale dell’opera dei Fratelli Taviani (anche se la tentazione è forte).

Ma la scena madre di Good morning Babilonia del 1987 in cui i poveri e belli fratelli Bonanno rivendicano al responsabile del set di Intollerance le nobili origini della razza italica mettendole a confronto con la dubbia identità nazionale del tipico americano wasp, mi è sembrata più che la trasposizione cinematografica del razzismo subito dai migranti italiani negli Stati Uniti, una tavanata nazionalistica per ingraziare il pubblico che ricorda i precedenti film spazzatura di Carlo Pedersoli Lo chiamavano Bulldozer (1987) e Bomber (1982).

Natualmente però il tema della rivincita dell’italiano povero, ma bello, sgangherato ma genuino, sull’americano ricco e prepotente in un film di Bud Spencer ci sta benissimo, in un pappone con pretese di capolavoro come il film dei Taviani mette abbastanza tristezza.

Cazzo applaudi (Fiocchi di cotone)

secondo appuntamento con la rubrica estemporanea di inutile e non richiesta analisi politica su scene fondamentalmente irrilevanti di film nazional popolari

L’ anime di Shiro Ishinomori si basa sul rapporto sentimentale – artistico – passionale che lega fra loro i tre protagonisti: Jeanie, bionda orfana, studente infermiera e poi medico, Stephen suonatore di armonica, ed il neretto Bill che (vai con il cliche) è buono, generoso, ingenuo e suona il bonjo in un gruppo jazz.

Con lo sviluppo della serie il suonatore di armonica va sempre più sullo sfondo, mentre la storia di incentra sulle avventure di Jeanie che va in collegio e lotta per non far chiudere un orfanotrofio, sempre aiutata dal buon Bill che addirittura si fa assumere come giardiniere nell’istituto per stare accanto all’amata Jeanie.  La passione di Bill per la bionda amica è celata dalla storia, ma è resa evidente da tutte le azioni del personaggio che si riconducono tutte ad un soddisfacimento delle aspirazioni e delle temporanee esigenze di Jeanie.

Tuttavia Jeanie a darla al neretto non ci pensa nemmeno: diventa medico (salto di classe sociale) e sposa il bianchissimo Stephen che in tutta la storia non ha fatto un cazzo a parte suonare quella minchia di armonica.
Il neretto invece riaquista l’ispirazione per il jazz (persa a metà serie) e ritorna ad appagarsi suonando il suo banjo (chiaro riferimento alla masturbazione).

Cazzo applaudi (Don Camillo)

rubrica estemporanea di inutile e non richiesta analisi politica su scene fondamentalmente irrilevanti di film nazional popolari


Analizziamo parte del film Don Camillo.. monsignore ma non troppo di Gallone celebre riadattamento dei romanzi di Guareschi. Nella parte iniziale del film si mette in scena la tenzone fra l’amministrazione comunista di Brescello che minaccia l’espoprio di un terreno della Chiesa per la costruzione di un complesso di case popolari, e Don Camillo, di recente nominato monsignore. Il prelato si oppone alla costruzione delle case popolari in virtù della presenza sul terreno di una piccola cappella votiva. Dopo ricatti abbastanza fastidiosi da parte di Don Camillo l’amministrazione comunale opta per un compromesso: le case popolari saranno costruite sul terreno della Curia, ma la metà degli alloggi verra assegnata a famiglie proposte dalla parrocchia ed, a scapito della costruzione di un appartamento  il progetto di costruzione viene modificato per permettere la permanenza della cappella votiva. 

Sostanzialmete in questo film Don Camillo si oppone ad un progetto di edilizia pubblica, tramite minacce e ricatti riesce ad ottenere per la parrocchia l’illegittimo diritto di segnalare beneficiari per i posti alloggio (legittimando un sistema di connivenza fra affinità politiche dei locatari e diritti nella formazione di graduatorie per la casa in edilizia pubblica) e sacrifica un appartamento (e quindi riduce la dispobibilità abitativa per le famiglie in difficoltà) solo per mantenere in piedi una inutile cappella votiva di campagna.